giovedì 28 marzo 2013

45mq - la misura di un sogno

Ho iniziato a leggere il primo capitolo di questo libro sul web... e me ne sono innamorata!
La protagonista è un po' ognuna di noi: una donna che ama la famiglia e cerca la sua personalissima indipendenza; una donna semplice, con qualche piccola mania, ma che conosce bene il valore autentico di un porto sicuro: la propria casa!
 


Dalla copertina:
La vita da fuori sede non è facile. Ne sa qualcosa Neve, ventinove anni, che da dieci vive a Roma. Eroina romantica dei nostri tempi, ha lasciato il suo paesello in Molise, la "regione che non c'è", con un diploma in tasca e tanti sogni da realizzare. Al volante della sua Malincomacchina - l'auto in cui canta a squarciagola canzoni strappalacrime -, si è spostata di continuo fra appartamenti vari, traslochi traumatici e impieghi improbabili. Ora finalmente sembra aver trovato un po' di stabilità: lavora in una piccola agenzia viaggi, condivide un monolocale con l'amatissimo fidanzato Omar e, appassionata di shopping on line, naviga in cerca di offerte e di risparmio, armata della sua carta prepagata. Costretta a tornare in Molise per il funerale del nonno, ad attenderla trova una sorpresa che le stravolgerà la vita: il vecchio, che aveva fama di taccagno rubacuori, aveva messo tutti i suoi risparmi su un libretto postale intestato a lei sola, aperto il giorno della sua nascita. D'un tratto Neve si ritrova fra le mani duecentotrentamila euro e un cuore da aggiustare, perché Omar la lascia all'improvviso... Rimasta senza amore e senza un posto in cui vivere, decide di investire l'eredità del nonno nell'acquisto di una casa: un rifugio, una tana dove sentirsi al sicuro. Inizia così una tragicomica odissea nella giungla del mercato delle case, tra mansarde al diciottesimo piano senza ascensore, luminosi gabbiotti abusivi vista tangenziale e esclusivi miniappartamenti...

martedì 26 marzo 2013

Come back home!

Si dice che partire è un po' tornare.... e sinceramente concordo pienamente con questa affermazione!
 
Mi piace visitare posti nuovi, immergermi in atmosfere diverse, lasciarmi avvolgere dagli innumerevoli panorami che ogni località può offrire, ma solo quando torno nella quotidiana sicurezza della mia casetta stò veramente bene!

Per il mio 35° compleanno, mi sono regalata una settimana sabbatica in compagnia del maritino! Abbiamo staccato la spina dal lavoro e i suoi mille problemi legati alla crisi, dalle famiglie (beh, da queste non totalmente!) e le incomprensioni che in ognuna di esse sono presenti, dalla tecnologia che ti inchioda davanti ad un pc offrendo relazioni virtuali che spesso impediscono di vivere pienamente le bellezze di ogni giorno!

Siamo partiti, non importa verso quale destinazione, ma consapevoli che il tempo era solo per noi!
Ci siamo divertiti e rilassati, abbiamo visitato luoghi magnifici che ci hanno entusiasmato e hanno scatenato in noi nuove curiosità, che sicuramente cercheremo di colmare.... ci siamo coccolati e abbuffati... Siamo stati davvero divinamente!
Ma alla fine della settimana, la voglia di tornare a casa nostra era tanta!!! Perché alla fine la vita vera è quella che ci aspettava tra le mura della nostra casina!
 
Il primo regalo ce l'ha fatto Fanalina, che ci è corsa incontro miagolando per darci il benvenuto!


La seconda sorpresa ce l'ha riservata il giardino, che si è riempito di colori...



Nel linguaggio dei fiori: narciso=nuovi inizi; giacinto rosa= perdonami, ti prego
 
Nel linguaggio dei fiori: giacinto blu= costanza
 
Aprendo le ante, la nostra casa si è riempita di luce, di vita, quella che abbiamo scelto di trascorrere qui! Ci siamo dati subito da fare: il pranzo da preparare, le valigie da disfare e i panni da lavare, la spesa da fare.... ma abbiamo fatto tutto serenamente, complice la tranquillità assorbita in un'intera settimana!
 
Il ritorno alla normalità è stato anche riaccendere il computer e perdere circa 4 ore per leggere tutte le mail e le varie notifiche (tra cui anche post di amici che non mi sarei mai aspettata, post in cui si preoccupavano di questa mia strana  "sparizione" momentanea!).
 
E il lavoro!?!? Beh, quello è stato anche peggio! Per riportarmi al pari ci sono voluti due giorni, e mi mancano ancora alcune pratiche da sistemare!!! Per fortuna ho fatto il pieno di pazienza!
 
Insomma, bisogna proprio dirlo, a volte diventa necessario per una persona riuscire a liberare la mente (e perché no, anche il corpo!) dalle fatiche, qualsiasi esse siano... questo ci permette di godere meglio la straordinarietà che una vacanza può proporre, ma anche la quotidianità che la vita ci restituisce al ritorno a casa! Ed è proprio il caso di dirlo...
 

 
 
 
 



domenica 24 marzo 2013

La mia piccola ginnasta!

Emozioni da zia....

Io e papà entriamo nel palazzetto dove avverrà la competizione e aspettiamo l'arrivo di Giulia, che si è tanto raccomandata di arrivare puntuali per poterci mettere in prima fila!
Quando arriva, ancora inconsapevole della nostra presenza, la vediamo nascondersi dietro a mio fratello, il suo papà, il suo "protettore" in quella che è la sua prima sfida importante, che la agita in maniera indescrivibile!
Appena ci vede, il suo viso si allarga in un sorriso sdentato e ci corre incontro, saltandomi in braccio!
Senza faticare troppo, mi obbliga ad accompagnarla negli spogliatoi, dove dovrò aiutarla a ripiegare i suoi vestitini, levati per lasciar posto al body nero fiammeggiato d' arancio, che fascia il suo corpicino di bimba!
Corre in palestra e raggiunge le sue amichette con cui farà riscaldamento... Ogni poco cerca il gruppetto dei suoi fans sulle gradinate, e noi siam tutti lì ad incoraggiarla con gesti e sguardi!

E poi inizia la gara, il suo primo esercizio:



Seguito poi dalla seconda prova:



Infine la trave, che gli è valsa il secondo posto sul podio:



Che emozione vederla impegnata a svolgere al meglio i vari compiti che le sono stati assegnati, cercare di assecondare il tempo di musica nell'esercizio del corpo libero, sentire la sua tensione appena prima di iniziare una prova e notare come quella stessa tensione si sciolga come neve al sole appena l'esercizio è finito, saltellando allegra verso la sua insegnante, con occhietti felici che cercano la nostra approvazione!
 
E sebbene noi siamo adulti, seppur conosciamo il significato di "l'importante è partecipare", nei nostri cuori speriamo per lei un bel risultato, per vederla salire quei pochi gradini che la renderebbero un po' speciale in mezzo a tante bimbe.... così, un po' ignoranti sul metodo di valutazione, diventiamo i primi critici nel giudicare la nostra "star" e le altre concorrenti, facendone spesso uscire Giulia ai primi posti!
Ma a premiare non siamo noi, e quando pronunciano il suo nome per salire sul podio siamo doppiamente felici, più per lei che per noi, orgogliosi parenti di una bimba di 8 anni!









mercoledì 13 marzo 2013

Crocus

 
Tra solitari raggi di sole, gocce di pioggia indecise, una leggera arietta fredda, nuvole arrabbiate, ma lontane, ecco che loro sono sbocciati!
 
Qualche giorno fa avevano fatto la loro apparizione...
 
 
 
...e ora regalano una luce tutta loro, colorata e profumata!

 
Benvenuti crocus!!!!
 
PS: nel linguaggio segreto dei fiori il crocus significa giovinezza gioiosa. 


martedì 12 marzo 2013

Un giorno no!

Bimba Yaya fuori fase!!!
Oggi ne ho combinate di tutti i colori... quindi è meglio che mi infilo nel lettuccio in fretta!
 
Questa mattina dovevo accorciare alcune paia di pantaloni (jeans) a mio marito... inizio con il suo preferito, perchè lui mi ha chiesto di dare la precedenza a questo paio.... bene, taglio la prima "gamba", faccio l'orlo e tutto è ok. Poi taglio la seconda "gamba", preparo l'imbastitura per il secondo orlo e nel controllare che le misure di entrambe coincidano mi accorgo che ho tagliato per la seconda volta l'orlo che avevo appena fatto!!!! Aaaaaaaaaahhhhhhhhhh!!!!! Errore madornale!!!!! Per fortuna che il maritino mi ha perdonata!
 
A pranzo arrivo a casa, finito di mangiare mi preparo un caffè (ho la Nespresso con le cialde): bene, ho fatto scendere il caffè senza cialde! Va beh, rimedio gettando l'acqua e inserendo la capsula.... ho macchiato il caffè con il succo di pompelmo (non il latte!!!).... ma che mi prende!!!!
 
Questa sera, al lavoro, mi sono fatta fuori un dito (ora è tutto nero!!) perchè mi è rimasto incastrato tra 4-5 cartelle piastrellate.... male male!!!!!!!

Questa giornata è proprio nooooo!!!!!

domenica 10 marzo 2013

Code di Gamberi alla vesuviana

Pur sapendo che il marito non gradisce (a lui non piace il pesce e men che meno l'odore che lascia nella stanza dopo averlo cucinato), oggi mi sono concessa una scorpacciata di code di gamberi!

Ingredienti:
Code di gamberi (io ho usato quelle surgelate)
Olio
Cipolla, carota, sedano
 Un bicchiere di vino bianco
Sale e pepe
 
In poco olio ho fatto soffriggere la cipolla, la carota e il sedano (tutti ben tritati, io ho usato il preparato surgelato!).
 

Ho aggiunto le code di gamberi, versato il vino e lasciato cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti.
Se avete del prezzemolo, tritatene dentro un pò, per profumare la vostra ricetta e regalarle un tocco di freschezza (io purtroppo ne ero sprovvista!)



 
Ho disposto nel piatto con un pò del sughetto di cottura e servito, ops, mangiato!
 
 
Buon appetito!





venerdì 8 marzo 2013

Festa della DONNA

8 Marzo...
Oggi è la Giornata Internazionale della Donna e per i più è riconducibile solo a mazzetti di mimose (magari acquistati all'ultimo momento) e serate tra amiche ricche di cenette e festine più o meno serie.

Ma questa festa è molto, molto di più!

In questa giornata si ricordano le conquiste sociali, economiche e politiche del gentil sesso, ma anche la discriminazione e le violenze che tutt'oggi, in molti ambiti e svariate parti del mondo, colpiscono il genere femminile.

A differenza di quanto si pensi, non è stata scelta questa data in memoria della morte di centinaia di operaie durante un incendio in una fabbrica..... piuttosto in quanto data simbolo di una lunghissima serie di proteste che vedevano donne di ogni nazionalità sfilare in manifestazioni e sfidare i potenti al comando dello Stato: la stanchezza dei militari rese vana la repressione delle manifestazioni femminili, finchè addirittura il Congresso fu costretto a prendere atto della "potenza" delle donne operaie e fissare la data dell'8 Marzo per celebrarle.
 
 
La mimosa è una pianta che fiorisce i primi giorni di Marzo, e diventa il simbolo italiano di questa festa con la sua distribuzione a tutte le donne nel secondo dopoguerra.
Il mio più bel ricordo legato alla mimosa è senza dubbio quello di 18 anni fa, quando mio fratello, allora diciannovenne, regalò a mia mamma e a me un mazzetto di mimosa di medie dimensioni, e alla mia sorellina nata solo 5 giorni prima un piccolo rametto, dicendo che lei era già una donnina!

Festeggiate, dunque, ma non la libertà nel senso più "fisico, materiale" del termine, quanto l'emancipazione che ci è stata regalata da donne che, in epoche ben più difficili e repressive delle nostre, han saputo combattere per i loro, ora nostri diritti.
 
 
     
La donna ha più di tutte le creature, la capacità di amare, di trasformare i piccoli gesti in momenti significativi.
(Madre Teresa di calcutta)


mercoledì 6 marzo 2013

Rinascita di un giardino

Fuori piove... ma è quella pioggia leggera e sottile che bagna la terra senza disturbarla, quasi come se volesse donarle un massaggio idratante, dopo il gelo che l'ha rivestita per giorni interi.
Anche le temperature sono miti, ed il giardino ringrazia.
Il periodo invernale che sta volgendo al termine ha ingiallito l'erba, permesso al muschio di impadronirsi delle parti più ombreggiate e seccato le piantine stagionali della piccola aiuola, ingrigendola.


Complice un caldo sole di una tranquilla domenica mattina, armati di forbiciotti (ne abbiamo rotti ben 2!!), tagliaerba e rastrello, abbiamo messo mano al nostro giardinetto e regalato una nuova veste al nostro prato!
Lo ammetto, le sorprese più grandi sonno quelle che lui ha riservato per noi, perchè sotto ad ammassi di foglie marce, sono già spuntate le prime foglie delle tuberose (tulipani, crocus etc).

 
Anche l'ulivo era stufo di avere la "copertina" invernale, ed era desideroso di sentire sui suoi rami forti il bacio del sole.
 

 
La rampicante, quest'anno, dovrà rimboccarsi le maniche e ricominciare il suo lavoro per "mascherare" la ringhiera.
 


E le rose? Nel 2012 avevano deciso di crescere in altezza.... quest'anno saranno obbligate a restare più nanette, ma sembra che siano già pronte a regalarci profumi e colori.


 


Le piante aromatiche sono finalmente libere dalle erbacce.


Manca all'appello solo la vite.... ma aspetteremo che papà c'insegni come potarla, onde evitare danni in-fruttuosi!



Ora guardo fuori dalla finestra e vedo del verde (a volte puntinato di colori) che mi abbraccia, avvolge la nostra casina come a custodirla. E lo apprezzo, veramente, per la semplicità è la spettacolarità con cui ogni anno, nel suo ciclo di vita, ci mostra la grandiosità della primavera!


 

 

lunedì 4 marzo 2013

Pollo alla birra

Un giorno, dovendo cucinare un secondo, non sapevo come preparare le cosce di pollo in maniera alternativa... e ho provato questa ricetta, risultata poi graditissima alla mio dolce metà (che non ama molto questa parte del pollo!). 
Sabato, rovistando nel freezer per il pranzo, ho trovato le sottocosce, che Massimo decisamente preferisce, e quindi gliel'ho cucinato con questa variante.

Ingredienti:
Cosce (o sottocosce di pollo)
1 Uovo
Farina
Olio
Cipolla
Dado
Birra

"Impannare" le cosce (o sottocosce) del pollo con un uovo sbattuto e la farina.

 
 
Nel frattempo, fate soffriggere in una padella la cipolla e il dado nell'olio.
 

Unite i pezzi di pollo e fateli colorire su entrambi i lati.



Versate circa un terzo della birra e lasciate cuocere il pollo a fuoco lento.
 


Ogni poco, girate i pezzi di pollo, per permettere all'impannatura di assorbire la birra, che aggiungerete man mano che evapora.

 
Dopo circa 45 minuti le vostre cosce di pollo saranno cotte, e il fondo sarà diventato un gustoso sughetto alla birra, utile per servire la vostra pietanza calda!
 

Buon appetito!

domenica 3 marzo 2013

Diciottenne!

Abbracciare la mia sorellina nel giorno del suo diciottesimo compleanno e "sentire" tra me e lei la sua pancia che preme, il suo bimbo (o bimba) in mezzo a noi, mi ha fatto venire le lacrime agli occhi...

Lacrime di gioia, di felicità, lacrime emozionate nel ricordo di averla vista neonata, averla cullata per ore e ore, averla vista crescere giorno dopo giorno, ogni passo che ha fatto (anche i primi!!!) con la nostra mano e senza... diventare sempre più autonoma, sentire nel proprio cuore il distacco, come lo può essere quando una mamma lascia andare per la sua strada di adulto un figlio....

E ora lei diventerà mamma, lei che ancora non è donna ma resterà sempre e solo  la mia sorellina...

Ti voglio bene, Sara!
Tanti auguri di buon compleanno!